directions_walk

Fonte Pisciarello - Santa Serena

Si parte dal piazzale della Fonte Pisciarello (357 mt.) per arrivare nella valle di Santa Serena (1.075 mt.) in circa 3 ore.

A 50 metri dal piazzale si prende la carrozzabile delle Sterpare, la strada giunge ad un bivio, a sinistra si va per i Valloni sovrastati dalle pareti quasi verticali detti I Lagni del Gemma e da imponenti ghiaioni, a destra si va per una strada brecciata immersa in un grande castagneto, in autunno ricco di funghi (Macchia di Lolli): si sale incontrando alcune abitazioni fino a che la strada si trasforma in una mulattiera. Si attraversano i resti di alcune cese giungendo ad una pozza d’acqua detta Acquarolo Lo Spino.
La zona qui attraversata è denominata “il Carpinetto” per la presenza di boschi di carpini; la valle è molto ampia, ci sono anche molti boschetti di pioppo tremulo, e a destra, per un sentiero ben evidente si sale per tornanti per giungere a Colle Fiorito (946 mt.) in supinese Rosauda, durante la primavera ci sono belle fioriture di gigli, iris e cardi. Il posto è suggestivo e panoramico. Qui la vegetazione è molto varia, è una zona di transizione, in pochi metri di dislivello ci sono carpini, aceri, lecci, faggi e ornielli. Dalla Rosauda si può scendere per il versante del Fosso La Foce alla Grotta di Mastroliberato, al cui interno sgorga l’acqua da una fenditura.
Proseguendo invece in cresta sovrastando il ripido Fosso della Foce, si giunge ad un bivio evidente, a sinistra si sale per la Faggeta del Tassetto per arrivare a Monte Gemma (vedi l’itinerario Santa Serena – Monte Gemma), a destra si va per la Valle di Santa Serena.
Questa è una zona dove in mezzo alle rocce è facile incontrare la vipera e, in alto, il volo del gheppio e pure la rapida apparizione del picchio verde.
Alla vallata vi si giunge dopo qualche centinaio di metri e dopo il canalone del Fosso la Foce, si apre agli occhi lo spettacolo del verde pianoro: a sinistra c’è il fitto bosco di faggi del Tassetto contornato da agrifogli dove si inerpicano diversi sentieri per Monte Gemma.
A destra, dalla punta del Castellone, sovrastante l’imbocco del Fosso La Foce risalta l’imponente crinale che, partendo dal Semprevina (1430 mt.) culmina in altezza con la cima del Malaina (1480 mt.) e termina all’imbocco del Ferro il quale chiude anche la vallata.
I pendii sottostanti, costituiti da rocce, ghiaioni, fossi che scendono dalle cime, e inghiottitoi, in supinese vengono chiamati Le Ciammottare (da ciammotte = lumache). E’ possibile incontrare anche affioramenti di cristalli di onice e fossili.
Si distinguono netti, sulle pietraie assolate, i resti di antiche cese dove ora crescono solo felci che sono rifugio di lepri e più su boschetti di faggio inframmezzati da piante di agrifoglio. Dove termina la carrozzabile sorge il fontanile in pietra edificato negli anni Trenta. Nei dintorni sono state riadattate recentemente dai pastori alcune vecchie capanne.
A monte del fontanile, a circa 300 mt., si trova il bottino che ne raccoglie l’acqua. La vallata, orientata sull’asse nord-sud, costituita da praterie d’altitudine, percorse in estate da greggi e cavalli. Sono evidenti dappertutto le modifiche al territorio lasciate dalle coltivazioni degli anni passati, con spiazzi, muretti a secco, solchi e resti di numerose capanne. Per la natura carsica del territorio sono presenti numerosi inghiottitoi. A sud la piana di S. Serena è chiusa dal Valico del Ferro, luogo di incontro delle estreme pendici (Cannavine) della cresta del Gemma a sinistra e dalIa Malaina a destra. Valicando, si attraversa la zona di Casale Scarano, in territorio carpinetano, rimboscata a pino nero; proseguendo si scende sia verso Carpineto che Maenza. Queste erano zone Frequentate dal lupo, i cui ultimi esemplari forse sono stati uccisi alla fine degli anni Cinquanta e, con la realizzazione dell’Autostrada del Sole negli anni Sessanta, si sono interrotti i corridoi naturali provenienti dall’Appennino Centrale, impedendone cosi il ripopolamento.
A 50 metri dal piazzale si prende la carrozzabile delle Sterpare, la strada giunge ad un bivio, a sinistra si va per i Valloni sovrastati dalle pareti quasi verticali detti I Lagni del Gemma e da imponenti ghiaioni, a destra si va per una strada brecciata immersa in un grande castagneto, in autunno ricco di funghi (Macchia di Lolli): si sale incontrando alcune abitazioni fino a che la strada si trasforma in una mulattiera. Si attraversano i resti di alcune cese giungendo ad una pozza d’acqua detta Acquarolo Lo Spino.
La zona qui attraversata è denominata “il Carpinetto” per la presenza di boschi di carpini; la valle è molto ampia, ci sono anche molti boschetti di pioppo tremulo, e a destra, per un sentiero ben evidente si sale per tornanti per giungere a Colle Fiorito (946 mt.) in supinese Rosauda, durante la primavera ci sono belle fioriture di gigli, iris e cardi. Il posto è suggestivo e panoramico. Qui la vegetazione è molto varia, è una zona di transizione, in pochi metri di dislivello ci sono carpini, aceri, lecci, faggi e ornielli. Dalla Rosauda si può scendere per il versante del Fosso La Foce alla Grotta di Mastroliberato, al cui interno sgorga l’acqua da una fenditura.
Proseguendo invece in cresta sovrastando il ripido Fosso della Foce, si giunge ad un bivio evidente, a sinistra si sale per la Faggeta del Tassetto per arrivare a Monte Gemma (vedi l’itinerario Santa Serena – Monte Gemma), a destra si va per la Valle di Santa Serena.
Questa è una zona dove in mezzo alle rocce è facile incontrare la vipera e, in alto, il volo del gheppio e pure la rapida apparizione del picchio verde.
Alla vallata vi si giunge dopo qualche centinaio di metri e dopo il canalone del Fosso la Foce, si apre agli occhi lo spettacolo del verde pianoro: a sinistra c’è il fitto bosco di faggi del Tassetto contornato da agrifogli dove si inerpicano diversi sentieri per Monte Gemma.
A destra, dalla punta del Castellone, sovrastante l’imbocco del Fosso La Foce risalta l’imponente crinale che, partendo dal Semprevina (1430 mt.) culmina in altezza con la cima del Malaina (1480 mt.) e termina all’imbocco del Ferro il quale chiude anche la vallata.
I pendii sottostanti, costituiti da rocce, ghiaioni, fossi che scendono dalle cime, e inghiottitoi, in supinese vengono chiamati Le Ciammottare (da ciammotte = lumache). E’ possibile incontrare anche affioramenti di cristalli di onice e fossili.
Si distinguono netti, sulle pietraie assolate, i resti di antiche cese dove ora crescono solo felci che sono rifugio di lepri e più su boschetti di faggio inframmezzati da piante di agrifoglio. Dove termina la carrozzabile sorge il fontanile in pietra edificato negli anni Trenta. Nei dintorni sono state riadattate recentemente dai pastori alcune vecchie capanne.
A monte del fontanile, a circa 300 mt., si trova il bottino che ne raccoglie l’acqua. La vallata, orientata sull’asse nord-sud, costituita da praterie d’altitudine, percorse in estate da greggi e cavalli. Sono evidenti dappertutto le modifiche al territorio lasciate dalle coltivazioni degli anni passati, con spiazzi, muretti a secco, solchi e resti di numerose capanne. Per la natura carsica del territorio sono presenti numerosi inghiottitoi. A sud la piana di S. Serena è chiusa dal Valico del Ferro, luogo di incontro delle estreme pendici (Cannavine) della cresta del Gemma a sinistra e dalIa Malaina a destra. Valicando, si attraversa la zona di Casale Scarano, in territorio carpinetano, rimboscata a pino nero; proseguendo si scende sia verso Carpineto che Maenza. Queste erano zone Frequentate dal lupo, i cui ultimi esemplari forse sono stati uccisi alla fine degli anni Cinquanta e, con la realizzazione dell’Autostrada del Sole negli anni Sessanta, si sono interrotti i corridoi naturali provenienti dall’Appennino Centrale, impedendone cosi il ripopolamento.
carpinetto vista rosauda
santa serena
santa serena cavalli
tassetto
tassetto santa serena
tassetto veduta
tassetto santa serena acqua
veduta tassetto