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Fonte Pisciarello - Monte Acuto

A fianco della fontana del Pisciarello (357 mt.), immediatamente a destra, si prende la strada che porta al Tiro a Segno;

Si sale ripidamente in mezzo ad un castagneto molto bello e suggestivo su strada brecciata che costeggia la Fossa Pelata, dove quando è periodo, la raccolta di funghi, porcini in particolare, è molto copioso.
Si arriva alla voragine del Pozzo dei tre cavalli, profondo all’apparenza circa 20 mt. che ha avuto origine dal crollo della volta di una grotta. Qui finisce il castagneto e si prosegue per una mulattiera attraversando alcune cese nella valle ampia del Pisciarello con alla destra il rilievo della Torricella. Tutta l’area è di natura carsica, con presenza di rocce tufacee e argilla. Le cese sono delle aree coltivate, strappate alla montagna e delimitate da muretti a secco. Questa è la zona delle Fontanelle nei cui pressi si trova la Rava Piatta e la Fontana Faito; si prosegue attraversando alcuni spiazzi e luoghi di lavoro come l’Ara Pasquale dove si batteva il grano coltivato nelle antiche cese. Proseguendo si arriva su una spianata detta Le Pianozze. L’ambiente è molto interessante, è un bel bosco misto di carpini, lecci, aceri, ornielli e pioppi dove risuona il grido delle ghiandaie e del picchio verde Durante il passo migratorio sono presenti i rigogoli, torcicolli, cuculi, tordi e upupe. Si arriva alla cresta di Cerasole (790 mt.); da qui se si prosegue a destra si attraversa la Costa dell’Avaro e, su sentiero segnato, si può proseguire per Monte Gemma; se si prosegue a sinistra, sempre su sentiero segnato, si arriva a Monte Cacume per la cresta di Mastromarco.
Invece, andando avanti, si attraversa un rimboschimento di pini, le Fosse Ceche, fino a scorgere la testata della valle di Monte Acuto. Sulla valle si erge l’omonimo monte (827 mt.) con i resti dell’abitato medioevale e a sinistra la chiesetta di San Luca (743 mt.), a cui ci si arriva a vista. Qui termina il percorso dopo circa 3 ore. Dalla chiesetta scende una carrozzabile che porta al paese di Maenza. Cerasole era molto frequentato da pastori e boscaioli poiché era via di collegamento con il versante pontino e carpinetano. Questo percorso costituiva una importante via di collegamento fra la Valle del Sacco e la valle interna dei Lepini come pure serviva per i collegamenti con la Marittima; in particolare tra Patrica e Supino ed i paesi di Maenza, Roccagorga, Priverno e la sua pianura, Sezze, Bassiano e le zone di pianura poste ai loro piedi. Veniva impiegata da quanti si recavano per lavoro in Marittima o spostavano le greggi per gli itinerari di montagna al posto di quelli pianeggianti. Il percorso è sicuramente antico e si trova nei documenti almeno fino al secolo XVIII per poi decadere, anche se veniva praticato sia dai pastori che dai pellegrini di S. Cataldo. Per i supinesi, che lavoravano in montagna, era una strada di largo interesse poiché i territori comunali arrivano praticamente fin sotto il santuario di S. Luca dove vi erano zone fertili che furono cesate e usate per il pascolo e l’agricoltura fino al secondo dopoguerra.
Si sale ripidamente in mezzo ad un castagneto molto bello e suggestivo su strada brecciata che costeggia la Fossa Pelata, dove quando è periodo, la raccolta di funghi, porcini in particolare, è molto copioso.
Si arriva alla voragine del Pozzo dei tre cavalli, profondo all’apparenza circa 20 mt. che ha avuto origine dal crollo della volta di una grotta. Qui finisce il castagneto e si prosegue per una mulattiera attraversando alcune cese nella valle ampia del Pisciarello con alla destra il rilievo della Torricella. Tutta l’area è di natura carsica, con presenza di rocce tufacee e argilla. Le cese sono delle aree coltivate, strappate alla montagna e delimitate da muretti a secco. Questa è la zona delle Fontanelle nei cui pressi si trova la Rava Piatta e la Fontana Faito; si prosegue attraversando alcuni spiazzi e luoghi di lavoro come l’Ara Pasquale dove si batteva il grano coltivato nelle antiche cese. Proseguendo si arriva su una spianata detta Le Pianozze. L’ambiente è molto interessante, è un bel bosco misto di carpini, lecci, aceri, ornielli e pioppi dove risuona il grido delle ghiandaie e del picchio verde Durante il passo migratorio sono presenti i rigogoli, torcicolli, cuculi, tordi e upupe. Si arriva alla cresta di Cerasole (790 mt.); da qui se si prosegue a destra si attraversa la Costa dell’Avaro e, su sentiero segnato, si può proseguire per Monte Gemma; se si prosegue a sinistra, sempre su sentiero segnato, si arriva a Monte Cacume per la cresta di Mastromarco.
Invece, andando avanti, si attraversa un rimboschimento di pini, le Fosse Ceche, fino a scorgere la testata della valle di Monte Acuto. Sulla valle si erge l’omonimo monte (827 mt.) con i resti dell’abitato medioevale e a sinistra la chiesetta di San Luca (743 mt.), a cui ci si arriva a vista. Qui termina il percorso dopo circa 3 ore. Dalla chiesetta scende una carrozzabile che porta al paese di Maenza. Cerasole era molto frequentato da pastori e boscaioli poiché era via di collegamento con il versante pontino e carpinetano. Questo percorso costituiva una importante via di collegamento fra la Valle del Sacco e la valle interna dei Lepini come pure serviva per i collegamenti con la Marittima; in particolare tra Patrica e Supino ed i paesi di Maenza, Roccagorga, Priverno e la sua pianura, Sezze, Bassiano e le zone di pianura poste ai loro piedi. Veniva impiegata da quanti si recavano per lavoro in Marittima o spostavano le greggi per gli itinerari di montagna al posto di quelli pianeggianti. Il percorso è sicuramente antico e si trova nei documenti almeno fino al secolo XVIII per poi decadere, anche se veniva praticato sia dai pastori che dai pellegrini di S. Cataldo. Per i supinesi, che lavoravano in montagna, era una strada di largo interesse poiché i territori comunali arrivano praticamente fin sotto il santuario di S. Luca dove vi erano zone fertili che furono cesate e usate per il pascolo e l’agricoltura fino al secondo dopoguerra.
chiesetta di san luca
chiesetto esterno
chiesetta interno
monte gemma
panorama
veduta